Inaugurazione di
Thorvaldsen’s Weeds
Le Erbe di Thorvaldsen
di Crystal Bennes
Questa installazione è basata sulla storia poetica ma vera di un prato italiano apparso nel 1840 fuori dal Museo Thorvaldsen nel centro di Copenaghen.
L’evento inaspettato seguì l’invio delle sculture di Bertel Thorvaldsen dai suoi studi a Roma al museo di recente costruzione a Copenaghen. Per il trasporto, le sculture furono protette con fieno che venne poi gettato all’esterno del museo all’arrivo delle opere. I semi del fieno tagliato nei campi intorno a Roma attecchirono nel terreno danese, nel quale germogliarono almeno 30 specie.
I botanici danesi rimasero esterrefatti, raccolsero e conservarono esemplari di queste specie italiane, mai viste prima crescere in Danimarca.
Questi esemplari, da tempo dimenticati, sono stati riscoperti da Crystal Bennes nell’erbario dell’Università di Copenaghen. Insieme a circa 60 specie identificate negli imballaggi di fieno conservati nel museo, i registri dell’erbario costituiscono la base del prato originario.
Il ricco mix di specie di trifogli, erbe e fiori selvatici che cresce nell’installazione riflette la biodiversità dei prati da fieno del XIX secolo in tutta Europa, paesaggi che sono significativamente diminuiti a causa dell’intensificazione agricola. Oggi i prati da fieno coltivati contengono in media dieci specie.
Per la sua installazione, l’artista ha raccolto e seminato 45 specie mediterranee che crescevano fuori dal Museo Thorvaldsen negli anni Quaranta dell’Ottocento. In parte a causa del cambiamento climatico, non si sa quale prospererà e quale alla fine scomparirà, ma questo fa parte dell’esperimento artistico.
Crystal Bennes ha originariamente prodotto quest’opera per la mostra Flora Italica del 2023 al Thorvaldsen’s Museum, curata dalla storica dell’arte Karen Benedicte Busk-Jepsen. Durante la disinstallazione dell’opera, travi di quercia, terra e semi sono stati salvati e portati nel giardino dell’Istituto Italiano di Cultura dove “Thorvaldsen’s Weeds” è ora un’installazione semipermanente.
Questo prato è stato ricostruito nel giardino dell’Istituto Italiano di Cultura e all’inaugurazione l’artista racconterà della ricerca delle piante, la curatrice Karen Benedicte Busk-Jepsen, invece, tratterà il tema dell’uso di piante nell’arte e il ‘landscape architect’ italiano Raffaella Colombo narrerà l’aspetto storico dei giardini selvatici.
(In inglese e danese)
Infine l’artista condurrà il pubblico a vedere il prato mentre l’Istituto offrirà un calice di vino italiano nel giardino.
Ingresso libero previa iscrizione al seguente LINK