Apertura: 1 novembre ore 17:00
all’Istituto Italiano di Cultura.
Ospite speciale: Inuuteq Storch
Opere in mostra fino al 15 novembre.
L’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen ha il piacere di presentare dall’1 al 17 novembre 2024 la mostra personale “We Are The Flood” (noi siamo il diluvio) di Stefano Cagol, nella quale viene esposto per la prima volta il nuovo corpus di opere video create nel corso dell’ultimo anno ai quattro angoli del pianeta in cerca di approdi. L’occasione è l’eccezionale partecipazione di Cagol all’Arktisk Festival (2-3 novembre), dedicato alla cultura artica e alle attuali questioni geopolitiche e climatiche, all’interno del quale l’artista espone alcuni video realizzati lo scorso marzo a Ilulissat in Groenlandia.
In quest’ottica di un’arte che crea ponti culturali, in questo caso tra Italia e Groenlandia, l’inaugurazione prevede la presenza come ospite speciale di Inuuteq Storch, che quest’anno come primo artista groenlandese rappresenta la Danimarca alla Biennale di Venezia e all’Istituto Italiano di Cultura racconterà del suo lavoro esposto al Padiglione Nazionale Danese.
Quelli di Stefano Cagol sono rituali, un po’ mistici e sciamanici, un po’ punk, un po’ esorcizzanti, tra fuoco e ghiaccio. In alcuni momenti, potrebbe ricordare un viandante contemporaneo alla Caspar David Friedrich, ma con un fumogeno nella mano destra e un telecomando per drone nella sinistra. L’umanità scaltra contempla angoli di paradiso che resistono e gioca tra equilibrio e un impatto devastante.
Dipanandosi attraverso una decina di opere, soprattutto video presentati in installazioni, proiezioni e su schermi, ma anche una scultura e due lavori fotografici, la mostra di Stefano Cagol (Trento, 1969) vede l’artista reduce da una tappa in Groenlandia. «Le trasformazioni inarrestabili ci spingono a spostare lo sguardo e il cuore sul mondo intero, al pianeta che ci ospita. Mi sono spinto fino all’Artico, racconta Cagol, per dialogare con gli iceberg, ghiacci millenari, isole imponenti come montagne, ma estremamente fragili ed effimere, uno dei luoghi del pianeta sotto il più grande stress per il nostro incontenibile impatto». Esposto è il risultato di un esteso e impegnativo progetto multi-sito basato su un personale metodo processuale fatto di performance seriali in prima persona, in solitaria e in contatto diretto con la natura.
L’artista ha scelto e raggiunto diversi luoghi del pianeta, oltre alla Groenlandia, simbolici come l’Egitto, la Malesia e il Kirghizstan, spingendosi lontano dai segni della civiltà attuale per immergersi in tempi molto prima di noi, a confronto con manifestazioni geologiche, naturali e umane. In scenari profondamente diversi tra loro ha attuato azioni metaforiche di quello che è l’essere umano contemporaneo, rappresentato nei video come una presenza estranea e alquanto aggressiva, in un mare di fosca nebbia artificiale o con bombolette spray di dolce profumo che si rivelano armi di fuoco come feroci fauci di draghi. Gli spunti di riflessione innescati dalle opere esposte sono molteplici, sollevati anche dai diversi contesti antropici toccati, caratterizzati da culture del passato, minori o in via di estinzione, minacciate dalla nostra voracità, a partire da quella antica egiziana, delle tribù malesi, delle kirghise, nomadi come fu l’essere umano delle origini, e del popolo Inuit.
La cultura artica è al centro dell’Arktisk Festival (2 e 3 novembre, Nordatlantes Brygge, Copenaghen). L’artista italiano Stefano Cagol è stato eccezionalmente invitato a partecipare per presentare una video installazione rappresentante quel capitolo della sua saga completato nel fiordo denominato in lingua inuit “Kangia” e in inglese “Icefjord”, nella baia di Disko, patrimonio UNESCO.
Le opere esposte in mostra sono state realizzate grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12. Edizione 2023), il programma di promozione internazionale dell’arte contemporanea italiana. Sono parte della collezione del MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e per la loro realizzazione partner culturale e co-finanziatore è stato il MUSE – Museo delle Scienze di Trento, mentre partner di progetto sono stati Ilulissat Art Museum / Arctic Culture Lab, Ilulissat, Groenlandia; Darb 1718, Contemporary Art & Culture Center, Cairo, Egitto; Port – People of Remarkable Talent, Ipoh, Perak, Malesia; B’Art Contemporary, Bishkek, Kirghizistan.
La mostra è completata da un saggio critico di Gabriele Valente.
È richiesta la registrazione QUI
Info:
- IIC Istituto Italiano di Cultura
Stefano Cagol: WE ARE THE FLOOD
1-17 novembre, 2024
Gjørlingsvej 11, DK 2900 Hellerup – Copenaghen
Opening: 1 novembre, 17:00, special guest Inuuteq Storch
Opening weekend: 2-3 novembre, 16:00-18:00
Ingresso gratuito
Orari di apertura: lun – mar 9:00-17:00; mer – gio 9:00-16:00; ven 9:00- 15:00
- Arktisk Festival
Stefano Cagol: WE ARE THE FLOOD
2-3 novembre, 2024
Nordatlantens Brygge, Strandgade 91, Copenaghen
Ingresso gratuito
Orari di apertura: 10:00-16:00
Contatti:
Tel: 0045+39620696
Email: iiccopenaghen@esteri.it