Proiezione del documentario: MATERA 15/19 Episodio I
Film e mostra fotografica
Nell’anno di Aarhus 2017 Capitale Europea della Cultura, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen è lieto di presentare un documentario dedicato a Matera, la cittá dei Sassi, che sarà Capitale Europea della Cultura nel 2019, in una sorta di ideale passaggio di testimone. Si tratta del primo episodio della serie Matera 15/19, scritto e diretto da Fabrizio Nucci, Nicola Rovito, Alessandro Nucci, che racconta la Basilicata e il Sud Italia.
Lina è nata nei Sassi di Matera, suo marito Vito è ritornato a casa dopo essere emigrato in Germania per sfuggire alla povertà degli anni ’50. Sono i Volpe, famiglia materana che ha scelto di ritornare e restare nella città un tempo definita “vergogna d’Italia” e oggi faro di speranza per tutto un Meridione in cerca di riscatto. La loro quotidianità si sovrappone con entusiasmo ad uno sfondo fatto dei festeggiamenti per la 627a Festa della Madonna della Bruna e degli incredibili afflussi turistici della Matera dei giorni nostri, unitamente alle riflessioni di personalità e istituzioni legate alla storia della Basilicata e alla nascita di Matera Capitale europea della Cultura 2019”.
Il film è in italiano con sottotitoli in inglese.
Il film sarà presentato dai registi e da Paride Leporace, Presidente della Lucana Film Commission.
La proiezione sarà seguita da un bicchiere di vino lucano.
La stessa sera sarà aperta la mostra fotografica “Costruire la Basilicata: il lavoro e la formazione in un secolo di fotografie d’autore”.
La illustre storia della fotografia in Basilicata, infatti, è stata sempre orientata ad avere un unico punto di vista direzionato dallo sguardo di coloro che, visitandola, ne hanno immortalato gli aspetti maggiormente legati a quella civiltà contadina e povera, raccontata magistralmente da Carlo Levi. Ma i documenti che sono custoditi negli archivi raccontano anche di un’altra Basilicata, lentamente ma costantemente impegnata in uno sviluppo faticoso ma progressivo, negli anni precedenti o in quelli contemporanei alla visita di De Martino, tra grandi opere e cambiamenti sociali.
Proporre una visione il più completa possibile sulla Basilicata è il fine di questa mostra, che vuole essere prima di tutto un omaggio alla fotografia in quanto arte e poi anche veicolo per il recupero di una memoria storica complessiva che analizzi le contraddizioni ma anche le speranze, gli sforzi compiuti a contrastare l’immobilismo di una Regione che continua ancora oggi a cercare tenacemente di migliorarsi, nonostante tutto. La rassegna si propone, dunque, di offrire allo spettatore gli strumenti per uno sguardo critico, nel senso letterale del termine, che indaghi le immagini ritratte da coloro che visitavano questa terra, al di là di quello spaccato legato alla civiltà contadina che pure è parte integrante dell’identità di questa regione, ma che è solo uno dei suoi aspetti.
La mostra sarà ospitata dall’Istituto fino al 15 luglio.