Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Le Jeune Homme et la Mort, diretto da Luigi Bonino a Bellevue Teatret

L’italiano LUIGI BONINO dirige; Le Jeune Homme et la Mort al Bellevue Teatret a nord di Copenaghen, la premiere si terrà il 24 agosto.

 

Erotismo, coreografia potente e danza drammatica di livello mondiale!

Prima danese di “Le jeune homme et la mort” di Roland Petit.

I ballerini protagonisti Alban Lendorf e Cassandra Trenary sono diretti dall’italiano Luigi Bonino.

Luigi Bonino ha i diritti esclusivi per la regia del balletto, motivo per cui è stata avviata una collaborazione con il regista italiano. Egli è il direttore artistico del repertorio di Ronald Petit, grande coreografo del balletto moderno, e gira il mondo per rimontare i balletti di questo grande artista. Luigi Bonino ha iniziato a ballare quando era piccolo e il suo talento l’ha portato ad entrare al Ballet National de Marseille, ereditando lo stile unico e narrativo di Petit. Possiede una grande presenza scenica ed è impossibile togliergli gli occhi d’addosso. Ciò si vede dai ruoli che ha interpretato: Coppélius nel balletto Coppélia, Frollo in Notre-Dame de Paris e i ruoli principali ne Le jeunne homme et la mort e Le fantome de l’Opera.

Il critico di balletto Alexander Meinertz racconta:

Il Teatro Bellevue entrerà nella storia dell’arte quando, il 24 agosto, sarà presentato in anteprima il capolavoro di Jean Cocteau e Roland Petit le Jeune Homme et la Mort del 1946. Incredibilmente, il balletto non è mai stato rappresentato in Danimarca, sebbene il ruolo sia diventato sinonimo del suo creatore, Jean Babilée, e successivamente di Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov. La storia, ideata da Cocteau, riguarda un giovane artista tormentato dalla sua amata, una musa crudele che si rivela essere la morte stessa. Il balletto, musicato dalla Passacaglia in do minore di Bach, colpì molto la Francia del dopoguerra e non solo.

È un’opera che scuote l’anima, fisicamente violenta, e come ha detto Alban Lendorf quando l’ho intervistato l’altro giorno alla Ordrup Library, il dramma del destino in tutta la sua intensità è vissuto come “un terzo atto”. Ha anche definito la parte principale come il suo “ruolo da sogno”, ed è ambizioso, coraggioso, a dir poco geniale che la Bellevue gli permetta di calarsi in quello che potrebbe essere il ruolo della sua vita: è fatto per Le Jeune Homme, inoltre, questa grande e impegnativa opera sarà il ritorno del giovane artista al balletto dopo molti anni di gravi infortuni.

Questo spettacolo potrà e sarà l’esperienza di balletto dell’anno“.

 

Le Jeune Homme et la Mort è la rappresentazione del dopoguerra europeo, dominato dal caos e dalla disperazione, ed è così avvincente che il pubblico stesso diventa parte dell’opera. Dopotutto, la morte era la compagna di stanza di tutti in quel periodo e nessuno ne aveva più paura, anzi, era come l’oasi nel deserto, la desideri, la brami e faresti di tutto piuttosto che continuare a soffrire.

La disperazione e l’auto-ossessione dell’uomo sull’orlo del suicidio sono rappresentati dai salti sulle sedie e le piroette sul piano del tavolo in netto contrasto con i movimenti seducenti ed eleganti dalla donna, la quale tormenterà la vita dell’artista fino alla fine.

Esclusivo – solo 5 rappresentazioni.

Dal 24 al 27 agosto 2023.