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Leggere Rodari attraverso l’immagine. Omaggio a Gianni Rodari

Mostra virtuale in occasione del centenario di Gianni Rodari. 

Per il centenario della nascita di Gianni Rodari, l’Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, in partenariato con la Biblioteca A. Baldini di Santarcangelo di Romagna, ospita una mostra di illustrazioni in omaggio a Rodari.

Il progetto Leggere Rodari attraverso l’immagine. Omaggio a Gianni Rodari propone 15 tavole ispirate alla storia La pianta Paolino (dalla raccolta Fiabe lunghe un sorriso, pubblicata postuma nel 1987) di Gianni Rodari, realizzate da tre illustratrici italiane. Ogni illustratrice si concentra su diverse età del “pubblico” e dimostra come una stessa fiaba possa essere interpretata in modi completamente differenti a seconda dello stile personale e dell’età del pubblico.

Progetto a cura di Sara Guidi.

L’evento si inserisce nell’ambito de Il Maggio dei Libri, campagna nazionale del Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Dal 30 giugno, ogni martedì e giovedì, sui nostri canali social (Facebook e Instagram), verrà pubblicata una tavola illustrata.

  • Prima illustratrice, Maria Gabriella Gasparri: tavole illustrate per un pubblico di 4-6 anni circa.
  • Seconda illustratrice, Manuela Mapelli: tavole illustrate per un pubblico di 7-10 anni circa.
  • Terza illustratrice, Barbara Savini: tavole illustrate per un pubblico di 10-12 anni circa.

Le illustrazioni saranno accompagnate da una didascalia con informazioni sullo stile delle artiste e sul metodo di Rodari.

 

Gianni Rodari

Gianni Rodari (1920-1980) è uno dei più noti pedagoghi e scrittori di letteratura per l’infanzia italiani e fa parte degli intellettuali che nel secondo dopoguerra si impegnano nella ricostruzione culturale del Paese, mostrando un forte impegno sociale.

Rodari crede che, attraverso metodi pedagogici innovativi, si possano crescere dei bambini liberi e dotati di un solido senso critico; egli supera completamente le arretrate formule scolastiche di metà Novecento, ancora legate al periodo fascista, che consideravano i bambini degli “uomini in miniatura”, reprimendone l’immaginazione e la voglia di conoscere.

Il metodo di Rodari ha al proprio centro l’elemento della fantasia: fantasia, non da intendersi come semplice “fantasticheria”, ma metodo di ricerca e conoscenza personale, particolarmente spiccato nel bambino e spesso lontano dalla logica degli adulti.

Come Rodari afferma in Grammatica della fantasia (1973), l’immaginazione e il gioco sono mezzi per conoscere il mondo; la letteratura di Rodari mette spesso in relazione oggetti e aspetti della realtà che, nella logica comune, non hanno legame. Ascoltando o leggendo le favole di Rodari, il bambino amplia la propria fantasia divertendosi.

Un aspetto rivoluzionario delle opere di Rodari, estraneo alla letteratura per l’infanzia precedente, è una nuova attenzione sociale, che si riscontra soprattutto nella scelta dei personaggi delle narrazioni. Non solo figure immaginarie popolano le storie di Rodari, ma soprattutto personaggi che fino a questo momento vi erano esclusi: persone comuni, quelle del mondo della quotidianità. A vivere le esperienze di Rodari sono re, contadini, bambini, regine, baroni, pasticceri, animali etc… La letteratura di Rodari ha sempre l’obiettivo di crescere i bambini secondo logiche di inclusività e pace.

Gli aspetti rivoluzionari della letteratura di Gianni Rodari sono ancor più significativi se collocati nel contesto storico del secondo dopoguerra italiano. Interessante è notare che tutte le novità nel campo pedagogico in questo periodo siano avvenute lontane dai centri del potere, bensì fra le colline toscane, nei quartieri poveri di Roma, o nelle scuole delle campagne emiliane.

Le storie e fiabe di Gianni Rodari sono famose in tutto il mondo e sono state tradotte in numerose lingue, tra cui danese, russo, inglese, spagnolo, tedesco. Fra le più famose, si ricordano Le avventure di Cipollino (1951), Gelsomino nel paese dei bugiardi (1958), Fiabe lunghe un sorriso (raccolta di fiabe pubblicate su riviste tra il 1949 e il 1969), Favole al telefono (1962).

 

Le illustratrici

  • Maria Gabriella Gasparri lavora principalmente con la tecnica digitale.

Le sue illustrazioni, dai colori puri, intensi e sempre popolate da numerosi personaggi, creano una narrazione ricca di dettagli, in cui le forme della quotidianità vengono modificate, stravolte.

Fra i libri illustrati da Maria Gabriella Gasparri si ricordano Peter Schlemihls wundersame Geschichte (2016 – ELI Publishing), Sei sicuro? (2018 – Bertoni Editore), Da grande far … (2019 – Editorale Scienza).

 

  • Manuela Mapelli lavora principalmente con la tecnica digitale.

Le sue illustrazioni presentano un mondo intimo, sereno, minuto. Manuela Mapelli si serve di una tavolozza cromatica ridotta e mai banale.

Fra i libri scritti e illustrati da Manuela Mapelli si ricordano Casa Casina (2015 – Edizioni Corsare), opera che ha ricevuto una menzione al Premio Rodari nel 2016, Piccola scimmia (2018 – Edizioni Primavera) e Ci vorrebbe (2019 – Edizioni Primavera).

 

  • Barbara Savini lavora con china e matite colorate.

Nelle tavole illustrate da Barbara Savini, dove si nota subito una prevalenza della linea sul colore e una ricchezza dei dettagli, le figure sembrano muoversi lentamente in un mondo silenzioso.

Di Barbara Savini ricordiamo le pubblicazioni per la rivista “Illustrati” (Logos Editore), la partecipazione alla mostra collettiva Verso l’Infinito per il Festival del libro illustrato (Macerata, 2019) e la collaborazione con la scuola di illustrazione Ars in Fabula di Macerata.

 

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