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Flora Italica al Museo Thorvaldsen

Mostra al Thorvaldsens Museum a Copenaghen. 

 

Le sculture di Thorvaldsen hanno contribuito a loro modo alla flora danese come la conosciamo oggi. Nella mostra FLORA ITALICA si presenteranno la flora e la biodiversità dell’epoca di Thorvaldsen.

 

Lo scultore danese Bertel Thorvaldsen (1770-1844), esponente del Neoclassicismo, nacque a Copenaghen e fu accettato all’Accademia Reale Danese di Arte alla tenera età di 11 anni. Trascorse la maggior parte della sua vita lavorativa a Roma, dove aveva un laboratorio da cui creò celebri statue neoclassiche per i committenti di tutta Europa.

L’idea di un museo dedicato a Bertel Thorvaldsen a Copenaghen emerse già dal 1830. Un comitato fu istituito nel dicembre 1836 su iniziativa di Hans Puggaard. Thorvaldsen regalò una prima parte della sua collezione personale già nel 1830: il resto fu donato nel settembre del 1838 quando l’artista tornò in patria dopo 40 anni di permanenza a Roma. L’architetto del museo, Michael Gottlieb Bindesbøll (1800-1856), creò un ambiente colorato per l’arte di Thorvaldsen, ispirandosi ai motivi e ai colori trovati negli scavi delle antiche città di Pompei ed Ercolano in Italia. Bindesbøll aveva vissuto a Roma ed era diventato un amico intimo di Thorvaldsen. Bindesbøll visitava spesso i laboratori di Thorvaldsen e si ispirava alle finestre alte dei laboratori dello scultore. Insieme ai colori forti, l’illuminazione inaftti è diventata una caratteristica del Museo Thorvaldsens. Quando la luce penetra attraverso le finestre, si possono percepire emozioni e sensazioni diverse a seconda dell’ora, del giorno o della stagione in cui si visita il ​​museo.

L’edificio è fortemente ispirato all’antica architettura greca e costruito attorno a un cortile interno dove è sepolto l’artista. L’esterno è adornato da un fregio raffigurante il ritorno a casa di Thorvaldsen e delle sue opere da Roma nel 1838, realizzato da Jørgen Sonne. Il fregio è unico per il modo in cui combina la rappresentazione di un singolo momento – un evento storico specifico – con una dichiarazione politica, in quanto sottolinea l’emergere della classe media in Danimarca. Sul tetto del museo la dea Vittoria cavalca in trionfo con la sua squadra di quattro cavalli e dà espressione alla fama raggiunta da Thorvaldsen. Il gruppo scultoreo è stato modellato dall’allievo di Thorvaldsen, Herman Wilhelm Bissen, sulla base di uno schizzo di Thorvaldsen e donato dal re Cristiano VIII.

La collezione del museo comprende dipinti, libri, antichità greche, romane ed egiziane, bozzetti, disegni e stampe che Thorvaldsen raccolse durante la sua vita, così come una vasta gamma di oggetti personali che hanno caratterizzato la sua vita professionale e personale.

 

La mostra FLORA ITALICA si basa sulla storia, poetica ma vera, di un campo di fiori italiani sbocciato sulla piazza di fronte al museo negli anni ’40 del XIX secolo. Questo fenomeno botanico si verificò perché le sculture di Thorvaldsen furono avvolte nel fieno durante il trasporto da Roma a Copenaghen. Durante lo scarto delle opere d’arte, grandi quantità di fieno furono gettate davanti al museo e i semi iniziarono a fiorire creando un prato italiano.

In occasione della mostra, il cortile del museo sarà trasformato in un prato italiano, utilizzando le riproduzioni dei semi originali dell’epoca di Thorvaldsen. L’artista americana Crystal Bennes fa rivivere l’antico prato, creando così un aspetto tangibile e visivo dei problemi odierni con la biodiversità. Gli ospiti potranno inoltre ammirare alcuni dei disegni originali di Flora Danica e nuove opere d’arte contemporanea incentrate sulla bellezza della struttura delle piante e della biodiversità.

Il botanico Johan Lange ha raccolto un gran numero di piante italiane e le ha conservate per le generazioni future. Questi esemplari saranno esposti per la prima volta, insieme alle nuove opere di artisti contemporanei.

Venite a conoscere l’originale prato italiano, immergetevi nella bellezza delle piante e imparate di più sulle sfide che dobbiamo affrontare nella nostra attuale biodiversità.

Gli artisti partecipanti: Crystal Bennes / Camilla Berner / Rune Bosse / Karin Lorentzen / Leone Contini / Åsa Sonjasdotter

 

Leone Contini (Firenze, 1976) ha studiato filosofia e antropologia culturale all’Università di Siena. La sua ricerca si colloca all’intersezione tra pratica creativa ed etnografia. Leone Contini si occupa principalmente di conflitti interculturali, dinamiche di potere, migrazioni e diaspore e di come tutti questi fenomeni influenzino il contesto antropologico e il paesaggio botanico dei luoghi in cui lavora. Le sue pratiche comprendono conferenze/performance, eventi in spazi pubblici, narrazioni testuali e audiovisive e disegni. Ha tenuto eventi ed esposto, tra gli altri, al Museo della Civiltà di Roma, al MUDEC di Milano, al MART di Rovereto, a Città dell’arte di Biella, alla Delfina Foundation di Londra, al Kunstverein di Amsterdam e al Kunstraum di Monaco. Nel 2018-2019 è stato borsista presso la Akademie Schloss Solitude di Stoccardat. Nel 2017 un suo progetto vince la seconda edizione dell’Italian Council e una sua opera viene acquisita dal Mudec di Milano. Nel 2017 ha collaborato con TRACES – Transmitting Contentious Cultural Heritages with the Arts.

 

Pagina web del Museo Thorvaldsen

 

  • Organizzato da: Thorvaldsens Museum