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Centenario di Pier Paolo Pasolini

Il 5 marzo 2022 lo scrittore, critico sociale e regista italiano Pier Paolo Pasolini avrebbe compiuto 100 anni.

Pasolini aveva una visione critica del suo tempo e ha avuto il coraggio di mettere in discussione istituzioni come la Chiesa, la borghesia e la mafia. Quest’ultima rimane la più probabile responsabile della sua morte violenta avvenuta su una spiaggia fuori Roma, la notte tra il 1° e il 2 novembre, 1975. In collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura, Cinemateket presenta in questa occasione cinque documentari di Pasolini degli anni ’60 e ’70, ognuno dei quali offre uno spaccato unico di una società che sta cambiando.

 

• La serie di film inizia già venerdì 4 marzo alle 19.00 con il film Pasolini del 2014 sull’ultimo giorno fatale dello scrittore. L’impareggiabile regista Abel Ferrari, con Willem Dafoe protagonista, ha creato un film evocativo su un uomo che ha vissuto la vita pericolosamente fino all’ultimo.

Con un’introduzione del letterato e conoscente di Pasolini, Emil Busch Madsen che parlerà delle sue opere. (in programmazione anche 19/3) Per ulteriori informazioni cliccate qua

 

Sabato 5 marzo alle 16.30 andrà in scena Love Meetings – Comizi d’amore (1964), documentario in cui Pasolini si concentra sulle opinioni degli italiani riguardo tematiche come sesso, prostituzione e omosessualità, sia nel nord ricco che nel sud povero, dove le relazioni possono sembrare quasi feudali.

Il film è introdotto dall’esperto cinematografico Peter Christian Rude. Per ulteriori informazioni cliccate qua

 

Sabato 5 marzo alle 19:00 verranno proiettati i due documentari Le mura di Sana’a (1970) e Appunti per un’Orestiade africana (1971) e verrà offerto un bicchiere di vino per la visione.

Le mura di Sana’a è un appello all’UNESCO sotto forma di documentario di Pier Paolo Pasolini. Le riprese sono iniziate l’ultimo giorno in cui Pasolini si trovava nella capitale dello Yemen, Sana’a, per girare il film Il Decameron nell’ottobre del 1970. Il cortometraggio è stato girato anche nella regione di Hadramawt, nello Yemen meridionale. Pasolini fu profondamente coinvolto nella conservazione di alcune città. Nel 1974 gira “Pasolini e … la forma della città” un altro breve documentario sulle città italiane di Orte e Sabaudia. Il suo sogno era preservare Sana’a, ed è inoltre riuscito ad aprire gli occhi dell’UNESCO sulla città, che nel 1986 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale. (Durata: 13 min.)

Appunti per un’Orestiade africana è un documentario del 1970 diretto da Pasolini, girato come opera investigativa in Africa per un film mai prodotto, sulla trilogia greca Orestea di Eschilo (ca. 525-456). La trilogia racconta come Agamennone, dopo il suo ritorno dalla guerra a Troia, viene assassinato dalla propria moglie, che viene successivamente uccisa dal loro figlio Oreste. Nella terza parte della tragedia, Oreste è portato davanti a un tribunale con interferenza divina da Apollo e Atene. Il documentario è definito come un taccuino con immagini dal vivo e si compone di tre diversi tipi di materiale cinematografico. Il primo è un documentario di viaggio, registrato durante due soggiorni in Uganda e Tanzania nel 1968 e ’69, che si conclude con alcuni spezzoni di cronaca sulla guerra del Biafra (1967/69) con l’obiettivo di definire luoghi, volti e oggetti per la versione cinematografica dell’Orestea di Eschilo. La seconda parte consiste in un dibattito/confronto tra Pasolini e alcuni studenti africani dell’università “La Sapienza” di Roma sull’idea stessa di filmare la tragedia eschiliana in Africa e sulle implicazioni degli eventi africani postcoloniali. Gli studenti gli dicono educatamente ma chiaramente che l’Africa primordiale, che Pasolini si immagina, ha poco a che fare con la vera realtà complessa e diversificata, e che è sciocco vedere l’Africa come una cornice originale per un’antica storia europea. Sembrano essere interessati alla sfiducia di Pasolini nei confronti del progresso sociale in Africa attraverso i sistemi educativi occidentali, in contrasto con i suoi ideali romanticizzati dei sistemi tribali locali e della dignità del lavoro. La terza parte del film rappresenta una sorta di variazione sul tema e consiste in una sessione jazz eseguita da Yvonne Murray e Archie Savage al FolkStudio di Roma.

Per ulteriori informazioni cliccate qua

 

Domenica 6 marzo alle 14:30, verranno proiettati Dietro il Vangelo di Matteo (1964) e il Vangelo di Matteo (1965) con un’introduzione dell’esperto cinematografico Peter Christian Rude.

Segui il diario di viaggio di Pasolini mentre prepara il film sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù. La ricerca di luoghi porta il regista attraverso una versione di Israele fin troppo moderna fino a Matera. Pasolini era, come affermava lui stesso, “un marxista religioso”, e il film su Gesù come ribelle politico è realizzato con forza artistica e grande purezza, tanto da vincere numerosi premi cinematografici, alcuni anche Cattolici, nonostante la Chiesa temesse il peggio prima della prima visione. (in programmazione anche il 20/3) Per ulteriori informazioni cliccate qua

 

Lunedì 7 marzo alle 19.00 verrà proiettato La Rabbia (1963), con l’introduzione del Professore Associato emerito Gert Sørensen sulla situazione politica in Italia negli anni Sessanta, fino alla morte di Pasolini nel 1975. Il film, composto esclusivamente da filmati d’archivio, è diventato un ritratto indignato del mondo moderno, che culmina in una commovente riflessione sulla morte di Marilyn Monroe. Temendo polemiche, tuttavia, il film di Pasolini è stato successivamente ridotto a un’ora. Dopodiché il regista conservatore Giovannino Guareschi è stato assunto per dirigere la seconda metà del film. (in programmazione anche il 16/3) Per ulteriori informazioni cliccate qua

 

 

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  • Organizzato da: Cinemateket